La fabbrica del cioccolato che va dove c'è il cliente

Uno dei loro lavori più creativi è stato quello di riempire Montelupo Fiorentino di cappelli per promuovere un parrucchiere della zona.

Isabella Cambi ed Elisa Barbieri sono due giovani consulenti di comunicazione strategica, che insieme arrivano a 61 anni di età.

Il loro originale Chocolate Factory studio (www.chocolatefactorystudio.com) è on-the-go. Non esiste una sede fisica.

Sono loro che vanno "dove è necessario". Hanno clienti in tutta Italia.

Com'è nata la vostra idea?
"Ai tempi dell'università. Eravamo compagne di studio a Perugia e avevamo un sogno nel cassetto: aprire un'attività tutta nostra. Così, una volta laureate, abbiamo proseguito gli studi all'estero e ci siamo ritrovate per avviare l'attività".

Come avete fatto fronte all'investimento iniziale?
"Abbiamo cercato di ridurre il più possibile i costi. Niente ufficio e niente viaggi in prima classe. Poi, il fatto che tutte le spese erano divise a metà ci ha aiutato molto. Anche oggi non abbiamo una sede e dunque non paghiamo un affitto. Lo studio è il nostro computer portatile".

Quanto tempo c'è voluto per avviare l'impresa?
"Circa 6-7 mesi. Ci siamo prese un pò di tempo per capire come posizionarci sul mercato a livello di comunicazione, abbiamo valutato quello che facevano i nostri concorrenti e ci siamo costruite la nostra identità: il nome, quali servizi offrire, quindi il sito internet, i biglietti da visita, la carta intestata e l'apertura della partita iva...".

Quali difficoltà avete incontrato?
"La mentalità italiana. L'essere giovani spesso è sinonimo di inaffidabilità piuttosto che di novità".

Chi o cosa vi è stato più utile nella fase di start up?
"Il nostro sostegno reciproco. Nei momenti di difficoltà è stato fondamentale sostenersi a vicenda".

I prossimi obiettivi?
"Avendo un background internazionale, vorremmo riuscire ad uscire dai confini italiani".

Fonte notizia: La Nazione 22/02/12 - articolo di Mo. Pi.

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