"Per 20 anni ho dovuto occuparmi dell'orario di ricevimento dei docenti, delle segreterie degli studenti, delle bollette di Enel, acqua e telefoni dell'università di Firenze. Avevo vinto il concorso nel 1992, ero tecnico amministrativo di quinto livello. Quando sono passato all'economato le bollette si pagavano portando le fotocopie all'ufficio contabilità. Sono stato io a spingere per informatizzare il sistema".
Fabrizio Pinzauti, 44 anni, parla al passato del suo posto fisso all'ateneo.
Perchè ha trovato il coraggio, e lo racconterà nel corso di "Piazza Toscana", evento organizzato dalla Compagnia delle Opere a Firenze, per mollare tutto e fare qualcosa che gli piacesse di più.
"Il limite del posto fisso - dice, sfidando le reazioni di chi lo sogna in questi tempi grami - è che per quanto tu ti possa impegnare e sia capace, lo stipendio resta quello e il grado pure. La libera iniziativa non è incoraggiata. Così, dopo aver scelto il part-time, a settembre ho deciso che ero pronto per il salto. E ho scelto il settore più caro ai dipendenti pubblici: quello della pausa caffè".
"Il limite del posto fisso - dice, sfidando le reazioni di chi lo sogna in questi tempi grami - è che per quanto tu ti possa impegnare e sia capace, lo stipendio resta quello e il grado pure. La libera iniziativa non è incoraggiata. Così, dopo aver scelto il part-time, a settembre ho deciso che ero pronto per il salto. E ho scelto il settore più caro ai dipendenti pubblici: quello della pausa caffè".
Come in una popolare sit-com tv, Fabrizio Pinzauti ha scelto un caffè buonissimo ma con un marchio sconosciuto.
"Cominciai con loro - racconta - poi ho deciso di creare un caffè tutto mio. Ho girato tante torrefazioni, alla fine ho scelto la miscela che mi piace e che ho battezzato Nerofiorentino. L'ho lanciata da qualche mese, ma ho già aumentato il numero di clienti che vogliono le cialde".
Fonte: La Nazione 17 maggio 2012
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