Giovanni Boccia Artieri, docente di Sociologia dei new media a Urbino, è un attento osservatore dei fenomeni della Rete.
E' il potere della condivisione?
"Sì, Willwoosh è un caso eclatante di questa nuova modalità espressiva; sfrutta la condivisione, una dinamica che la tv e i mass media tradizionali non hanno; per decretare il successo di un programma televisivo, infatti, occorre che un grande numero di persone abbia nello stesso momento il televisore acceso sullo stesso canale.
Sul Web, invece, il video è sempre attuale, resta nel tempo, moltiplica i suoi contatti, non ha bisogno di una platea simultanea".
La diffusione dei sistemi digitali di ripresa ed editing low cost hanno reso tutti autori, registi e interpreti?
"La normalità, la noia, la mediocrità, sono diventati nuovi modi di guardare e anche nuove mentalità; posso restare ore davanti a un pc per vedere se un cerbiatto passa davanti a una webcam nel bosco, tollerando la bruttezza delle immagini, ma al cinema o in tv pretendo che sia tutto perfetto.
Sono due linguaggi diversi e conviventi in quest'epoca; il lessico 'alto' del cinema ha i suoi luoghi specifici, ecco il multisala ipermoderno o la saletta d'essai per intenditori, poi, però, questa dimensione eccezionale diventa quotidiana, grazie al lessico graffiante del video girato con pochi mezzi, ottimo per i contenitori domestici".
Fonte: Millionarie, giugno 2011
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